DOTT. SERGIO ETTORE SALTERI

Posturologia Vettoriale Interdisciplinare

D.POSTUROLOGIA VETTORIALE INTERDISCIPLINARE®

“Abbiamo visto che l’essere umano, grazie a meccanismi di controllo di origine centrale, è sempre proteso in avanti, con precisione di 3,4° (Loram & Lakie): siamo nati per camminare, correre, andare avanti, dovendo contemporaneamente opporci alla forza gravitazionale che tende a schiacciarci al suolo. La ‘grande rivoluzione’ è iniziata nel momento in cui da quadrupedi siamo diventati bipedi.

Contemporaneamente anche l’equilibrio del capo è drasticamente mutato in quanto ora questo avrebbe dovuto rimanere equilibrato in modo da permettere ai nostri occhi di guardare sempre avanti per guidarci nel mondo. Ma se osserviamo il nostro capo di profilo notiamo subito che questo è per gran parte in avanti rispetto al nostro collo e quindi tenderebbe a cadere se non vi fosse tutta una serie di complessi sistemi muscolo-tendinei che mantengono il suo ‘equilibrio’ instabile.

Questi sistemi comprendono essenzialmente i muscoli posteriori del collo e alcuni muscoli che connettono al parte anteriore e quella posteriore del corpo tra i quali in primis gli sterno-cleido-mastoidei ma, soprattutto… la LINGUA!!! Si, la nostra lingua, praticamente sempre ignorata da certi dentisti, che si calcola che per ben 2000 volte al giorno, secondo alcuni Autori, dovrebbe ‘spalmarsi’ in senso antero-posteriore sul palato imprimendo una forza quotidiana di ben 5000 kg: così facendo stira il setto nasale, crea una ‘aspirazione’ per le secrezioni nasali e della gola, impedisce l’ingresso di aria nello stomaco e stimola la produzione di tutta una serie di neuro-ormoni (Marcello Brunelli, Antonio Ferrante et Al), senza imprimere alcuna spinta patologica alle arcate dentarie che si stabilizzano negli anni anche in base alla presenza o meno di questa spinta plastica ‘patologica’. Sorvoliamo in questo contesto sulla patologia delle disfunzioni linguali ma rimando ai miei articoli che trovate nel sito.

 

Dico soltanto, per dare un’idea, che è stato calcolato (Kapandji) che il peso del nostro capo aumenta di circa 4,5 kg ogni cm di spostamento in avanti con evidente stress sulle strutture del nostro collo, contratture ed immaginabili sintomatologie irradiate anche alle braccia.

Ma veniamo alla spiegazione del termine ‘VETTORIALE’: se noi ci osserviamo di profilo non possiamo non notare che siamo formati praticamente da due masse principali: il nostro capo e il busto, che si equilibrano sul bacino (struttura cardine strategica per il corretto equilibri del quale parleremo diffusamente).

 

 

Proprio da questa osservazione è nata la Posturologia Vettoriale Interdisciplinare® in quanto la clinica e gli accertamenti strumentali mi hanno portato a ‘scoprire’ come vi siano dei problemi che, fungendo da veri e propri ‘VETTORI’ possono spingere in avanti ed indietro il capo, in avanti e indietro il busto e che dall’interazione tra queste forze deriva l’ASSETTO del nostro corpo, i suoi eventuali compensi, le sue eventuali patologie, contratture, limitazioni nella performance, la propria SINTOMATOLOGIA. Dalla anomala DISTRIBUZIONE DEI CARICHI sulla colonna dipendono le DISCOPATIE (ERNIE E BULGING) che si vengono a creare quando la cd ‘linea di carico’ si sposta dalle faccette articolari verso i dischi intervertebrali: in una prima fase avrebo la debordanza della porzione esterna del disco con compressione e sintomatologia continua( il BULGING) seguita dalla frammentazione del cd nucleo polposo interno ad essa con migrazione (ernia del disco o meglio erniazione, fuoriuscita) dei ‘frammenti’ verso il canale vertebrale dove questo materiale proteico occasionalmente può, occasionalmente ed in tempi definiti più o meno lunghi, provocare infiammazione, richiamo di liquidi e fenomeni compressivi dolorosissimi.

Ma ATTENZIONE! Le problematiche non si esauriscono sul piano SAGITTALE: questo mi ha ‘soltanto’ fornito lo spunto per l’ideazione del mio METODO e di spiegare le tre principali SINDROMI POSTURALI.

Altrettanto importante quanto accade sul PIANO FRONTALE (di fronte) ma in questo caso esistono praticamente varianti della stessa SINDROME costituita essenzialmente degli effetti sul cingolo scapolare, sul capo e sul collo, essenzialmente (ma non solo) di PROBLEMATICHE DELLA BINOCULARITA’ e dell’OCCLUSIONE per quanto riguarda la ‘porzione superiore’ mentre per quanto riguarda il sistema CINGOLO PELVICO-BACINO un BLOCCO TORSIONALE DEL BACINO può essere dovuto a TUTTE LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA TONICO POSTURALE: in questo la corretta dinamica del bacino è la ‘cartina tornasole’ di qualsiasi trattamento. Ne parleremo oltre. Il blocco del bacino e il conseguente blocco anche della dinamica della colonna lombare e talvolta anche di parte della dorsale che, a causa delle catene muscolari crociate si presenta quasi esclusivamente sul piano frontale provoca quelle che io chiamo VERTEBRE CERNIERA PATOLOGICHE (contrapposte alla fisiologica cerniera frontale che deve essere a livello del passaggio lombo-sacrale) che mi ha portato a spiegare perché in presenza di osteoporosi crollino le ultime vertebre dorsali e/o le prime vertebre lombari e non le vertebre tristemente note per le patologie discali (L4L5, L5S1 in primis): favorire una fisiologica mobilità della colonna previene più di ogni altra terapia i CROLLI VERTEBRALI in corso di osteoporosi.

Ma perché INTERDISCIPLINARE? Questa parola è la chiave della rivoluzione culturale importa dalla ‘POSTUROLOGIA’ in quanto la medicina passa da una impostazione di analisi dei problemi (e trattamento del solo ‘sintomo’) come se il nostro corpo fosse a compartimenti stagno, a ‘pezzi’, ad un approccio multidisciplinare che analizza le CAUSE che alterano la fisiologia del nostro corpo inteso come un insieme di sottosistemi (occhi, bocca, piedi, colonna,…) non solo collegati fra loro, ma in grado di interferire negativamente o positivamente uno con l’altro. Ecco che il medico non può più lavorare da solo ma necessariamente dovrà collaborare in un PROGETTO DI TRATTAMENTO COORDINATO con altri PREZIOSI PROFESSIONISTI in che operano altre discipline e con altre professioni sanitarie (fisioterapisti, ortodontisti, dentisti, optometristi e ortottisti,…): per poter far questo ovviamente il medico deve avere una preparazione ampia e deve essere in grado di coordinare e dettare i tempi degli interventi degli altri componenti del TEAM POSTURALE.”

Dott Sergio Ettore Salteri