L’argomento SCOLIOSI merita qualche informazione in più.
«La scoliosi è una deformità strutturale tridimensionale della colonna per la quale nell’80-85% dei casi non si conosce la causa. In base all'età di prima rilevazione viene definita infantile (fino a tre anni), giovanile (dai tre anni fino alla pubertà), adolescenziale (dalla pubertà fino alla completa maturità ossea o dell'adulto.» (Istituto Scientifico Italiano Colonna vertebrale)).
Avere la ‘schiena storta’ non necessariamente significa ‘scoliosi’ perché la schiena si può ‘storcere’ anche per disturbi oggetto della diagnosi posturologica (soprattutto a livello di occhi, piedi, pelle, bocca) in quanto inclinano il piano sacrale (la colonna parte con ‘fondamenta storte’) , provocano una torsione di bacino e cingolo scapolare facendo assumere alla colonna il tipico aspetto. Questo, definito ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO, è quasi sempre presente nella SCOLIOSI VERA è uno dei maggiori fattori che ne aggravano le conseguenze: la ‘buona notizia’ è che questa componente, pur di non facile approccio, è assolutamente curabile quindi reversibile proprio grazie alla ‘POSTUROLOGIA’ che per questo oltre alla clinica deve necessariamente deve prevedere anche accertamenti strumentali specifici. Nella ‘scoliosi strutturale’ alcune vertebre sono di fatto storte, fatte male e tali rimangono (alterazione della forma a parità di funziona> patologia!). Ulteriore elemento di aggravamento della SCOLIOSI VERA è lo sbilanciamento anteriore, anch’esso oggetto dell’approccio posturologico.
In presenza di ‘schiena storta’ per escludere la presenza di scoliosi vera è sufficiente far inclinare il paziente (Test di Adams) e vedere da dietro se si forma il cd ‘gibbo’.
È evidente come la ‘filosofia’ dell’approccio posturologico (mobilizzazione e riallineamento indotto attraverso il SNC del Pz) si discosta da quello ortopedico classico a base di ‘busti ortopedici’ immobilizzanti e distorsioni forzate: per questo è indispensabile la consapevolezza, la comprensione del metodo, la condivisione e il pieno consenso del PROGETTO TERAPEUTICO da parte di entrambi i genitori.
Dato praticamente sempre ignorato l’impatto psicologico si un busto ortopedico sullo sviluppo mentale e sulla psiche di un adolescente così come incomprensibile l’indicazione di praticare nuoto, uno sport torsionale e innaturale per noi per di più in una patologia torsionale.
Parimenti ignorato il problema respiratorio con la colonna che nei casi gravi ‘schiaccia’ il polmone contro la gabbia toracica: ottimo un corso di apmìnea e il lavoro sulla respirazione sia addominale che toracica.
Cenno importante relativo al TRATTAMENTO ORTODONTICO: vi è una vasta letteratura che ci indica che può avere riflessi negativi sulla funzione visiva binoculare (Brunelli, De Cicco, Annunziata), aggravare una scoliosi (De Mauroy), provocare cefalea e disturbo di concentrazione. Attraverso questa interferenza poi si possono realizzare anche disturbi su tutto l’assetto del corpo: fortunatamente RIPIV e DYNAMIC MOVEMENTS KIT annullano l’interferenza del trattamento ortodontico (IMPORTANTISSIMO!!) sugli occhi e attraverso questi sull’intero organismo( Tesi di Laurea In Ortognatodonzia presso l'Università degli studi di Cagliari Anno Accademico 2011-2012. Relatore prof Vincenzo Piras Correlatore prof Massimo Ronchin Laureanda Dott.ssa Nadia Pavin dal titolo "Minimizzazione dello Stress ortodontico sulle alterazioni della Muscolatura Extraoculare in età scolare mediante applicazione di una membrana emittente nel lontano Infrarosso")
A scopo di controllare l’andamento del trattamento si consiglia esecuzione di RX MORFODINAMICA DELLA COLONNA IN TOTO , con ripetizione a sei mesi (Legge di Godin) + Rx bacino per Test di Risser (0-5) in modo da stabilire il grado di sviluppo osseo deducendo le possibilità di peggioramento corso durante l'adolescenza.